Il problema dello Stato assume [...] una particolare importanza, sia dal punto di vista teorico che dal punto di vista politico-pratico. La guerra imperialista ha accelerato e acutizzato a un grado estremo il processo di trasformazione del capitalismo monopolistico in capitalismo monopolistico di Stato. L’oppressione mostruosa delle masse lavoratrici da parte dello Stato, il quale si fonde sempre piú strettamente con le onnipotenti associazioni dei capitalisti, acquista proporzioni sempre piú mostruose. [...] La rivoluzione proletaria internazionale matura in modo visibile, e il problema del suo atteggiamento verso lo Stato assume un significato pratico. Gli elementi di opportunismo che si son venuti accumulando nel corso di decenni di sviluppo relativamente pacifico, hanno fatto sorgere la corrente socialsciovinista che domina nei partiti socialisti ufficiali di tutto il mondo. [...] – che è socialismo a parole e sciovinismo nei fatti – si distingue per l’adattamento piatto, servile dei «capi» del «socialismo» agli interessi …
Il problema dello Stato assume [...] una particolare importanza, sia dal punto di vista teorico che dal punto di vista politico-pratico. La guerra imperialista ha accelerato e acutizzato a un grado estremo il processo di trasformazione del capitalismo monopolistico in capitalismo monopolistico di Stato. L’oppressione mostruosa delle masse lavoratrici da parte dello Stato, il quale si fonde sempre piú strettamente con le onnipotenti associazioni dei capitalisti, acquista proporzioni sempre piú mostruose. [...] La rivoluzione proletaria internazionale matura in modo visibile, e il problema del suo atteggiamento verso lo Stato assume un significato pratico. Gli elementi di opportunismo che si son venuti accumulando nel corso di decenni di sviluppo relativamente pacifico, hanno fatto sorgere la corrente socialsciovinista che domina nei partiti socialisti ufficiali di tutto il mondo. [...] – che è socialismo a parole e sciovinismo nei fatti – si distingue per l’adattamento piatto, servile dei «capi» del «socialismo» agli interessi non solo della «propria» borghesia nazionale, ma precisamente del «proprio» Stato, giacché da lungo tempo la maggior parte delle cosiddette grandi potenze sfruttano e asserviscono numerosi popoli piccoli e deboli. Orbene, la guerra imperialista è appunto una guerra per la spartizione e la ridistribuzione di un simile bottino. La lotta per sottrarre le masse lavoratrici all’influenza della borghesia in generale, e in particolare della borghesia imperialista, è impossibile senza una lotta contro i pregiudizi opportunistici sullo «Stato». Esamineremo innanzitutto la dottrina di Marx e di Engels sullo Stato, soffermandoci piú a lungo sugli aspetti di questa dottrina che sono stati dimenticati o travisati dall’opportunismo. [...] Trarremo infine i principali insegnamenti dall’esperienza delle rivoluzioni russe, del 1905 e soprattutto del 1917. Quest’ultima, a quanto pare, volge in questo momento (principio d’agosto 1917) al termine della sua prima fase di sviluppo; ma tutta questa rivoluzione non può essere concepita se non come un anello della catena delle rivoluzioni proletarie socialiste provocate dalla guerra imperialista.
The State and Revolution was incredibly important for my political development. It was the work that plunged me into a Marxist worldview. One of the main realizations that I remember from reading it was the idea that the state isn't just a neutral entity that represents the interests of all classes in society, but rather, it's an instrument of class rule that suppresses the will of the working class to the benefit of the capitalist class (under capitalism). That idea clicked with me and transformed my worldview.
The State and Revolution is a pretty good introduction to Marxism.